Formazione, politiche attive, responsabilizzazione, semplificazione: il mondo del lavoro post-epidemia Covid-19

Data pubblicazione: 22/03/2021

La formazione è indubbiamente un elemento fondamentale sia per le nuove generazioni che devono entrare nel mondo del lavoro, sia per ricollocare chi perde l’impiego. I profili necessari, secondo Assolavoro, saranno sempre più ibridi per effetto della digitalizzazione. E già si delinea la necessità di figure inedite come gli specialisti di interfacce umane o gli esperti dell’internet delle cose (Iot) in agricoltura, la cui preparazione richiede un sistema scolastico differente da quello attuale.

Formazione che deve essere continua e non si deve interrompere quando finiscono gli studi perché i lavori cambiano e l’impiegabilità è l’unica salvaguardia rispetto alla disoccupazione.

Un intervento sulle politiche è necessario nell’ambito di un insieme di azioni, secondo l’Ordine dei consulenti del lavoro: aiutare le Pmi diminuendo la pressione fiscale, spendere bene i fondi del recovery plan puntando su opere pubbliche in stato avanzato di progettazione e approvazione amministrativa, sburocratizzare, in modo da migliorare il Paese e dare impulso all’occupazione. L’attuale momento di difficoltà, tuttavia, ha fatto emergere anche aspetti positivi: ricorrendo allo smart working si sono create condizioni per produrre lasciando le persone a casa, cosa che in precedenza sembrava impossibile.

Peraltro, a livello normativo, il decreto Milleproroghe prevede l’estensione fino al 30 aprile delle regole emergenziali di utilizzo del lavoro agile. Sempre per far fronte all’emergenza, viene prorogato di un anno (cioè per tutto il 2021) l’utilizzo del contratto di rete con causale di solidarietà introdotto dal D.L. 34/2020. Infine, la legge di conversione del Milleproroghe modifica l’ulteriore detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente stabilendo che l’eventuale conguaglio, qualora tale importo debba essere recuperato perché non dovuto, possa essere rateizzato in 10 rate invece delle otto attuali.

(Fonte: Il Sole 24 Ore)