Da Brescia una “road map” per la ripartenza

Data pubblicazione: 06/04/2020

In un documento di 12 pagine inviato al capo del Governo la Camera di Commercio di Brescia sintetizza la rotta per uscire dalla crisi; durissima, soprattutto in Lombardia, regione in cui rispetto alle tendenze rilevate ante Covid-19 vengono stimati mancati ricavi tra gli 80 e i 182 miliardi nel biennio 2020-2021, con effetti severissimi anche per Brescia.

Secondo la CDC di Brescia vanno evitati interventi “a pioggia”. Occorre progettare e attivare azioni strutturali, definite con chiarezza per far ripartire tutte le imprese, a prescindere dalla loro dimensione.

La prima urgenza è legata alla liquidità, per garantire il pagamento di stipendi e fornitori nel periodo marzo-luglio attraverso prestiti a 18/24 mesi garantiti integralmente dal Fondo Centrale di Garanzia.
Si auspica inoltre un fondo aggiuntivo da un miliardo riservato alle Pmi e sezioni speciali del Fondo di Garanzia dedicate alle zone d’Italia più colpite dal virus.

Rapidità e semplicità delle procedure sono le variabili chiave per ogni azione prevista, con l’auspicio di misure ad hoc e finanziamenti agevolati a 30 anni attraverso interventi di Cdp e Fei; così come la creazione di un fondo di investimento immobiliare che faciliti per l’industria operazioni di sale&lease back, altro schema in grado di liberare liquidità.

Ampio il ventaglio di richieste all’interno del capitolo fiscale: dalla sospensione dei versamenti per imposte, tasse, contributi e tributi locali di prossima scadenza sino al 31 dicembre 2020 all’innalzamento al 90% degli incentivi fiscali per l’esecuzione di opere di riqualificazione; dalla rimodulazione dei tributi locali sulla base degli effettivi giorni di lavoro dell’azienda alla sospensione degli avvisi bonari e per le rate già in corso.

Ma secondo la dirigenza della Camera di Commercio occorre anche provare a guardare oltre, mettendo in pista un grande progetto che possa sostenere consumi e investimenti, principali traini per la futura ripresa. Grandi opere, prestiti assistiti da garanzie di Stato, rilancio del Green Deal già progettato dall’Europa sono alcune delle proposte. A cui si aggiunge il suggerimento di dimezzare le aliquote Iva per sei mesi.

(Fonte: Il Sole 24 Ore)