Decreto Rilancio, contributi a fondo perduto: c’è l’ok dell’UE

Data pubblicazione: 10/07/2020

L’autorizzazione di Bruxelles era necessaria per assicurare la compatibilità con la normativa europea sugli aiuti di stato. Nel frattempo, continuano ad arrivare le domande: in base agli ultimi dati diffusi dall’Agenzia delle Entrate sono già stati versati 890.000 ordinativi di pagamento, per un importo complessivo di 2,9 miliardi di euro.

L’agevolazione è stata introdotta dall’articolo 25 del D.L. Rilancio (D.L. 34/2020) e prevede sovvenzioni dirette per 6,2 miliardi di euro, destinate a sostenere imprese e autonomi danneggiati dalle conseguenze della crisi Covid.

La Commissione Europea ha appurato che il regime italiano è compatibile con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo sugli aiuti di stato per i seguenti motivi:

  • l’importo dell’aiuto per impresa non supera i 100.000 euro per quanto riguarda il settore della produzione primaria di prodotti agricoli, i 120.000 euro per la pesca e l’acquacoltura e gli 800.000 euro per tutti gli altri settori, conformemente a quanto prevede il quadro temporaneo;
  • l’aiuto è concesso a microimprese e piccole imprese e, per quanto riguarda le imprese di maggiori dimensioni, soltanto a quelle che non si trovavano già in difficoltà al 31 dicembre 2019;
  • ha un preciso limite temporale, dato che potrà essere concesso fino al 31 dicembre 2020.

Il contributo a fondo perduto spetta alle imprese e alle attività professionali che abbiano conseguito fino a 5 milioni di fatturato nel 2019, appartenenti a tutti i settori economici, con l’unica eccezione dei servizi finanziari e delle pubbliche amministrazioni.  L’importo dei singoli aiuti è variabile, calcolato come percentuale della differenza tra il fatturato registrato dai beneficiari nell’aprile 2020 e il fatturato registrato nell’aprile 2019 (con un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche e di 2.000 euro per le imprese).

La platea di beneficiari conta potenzialmente 2,6 milioni di soggetti, tra piccole imprese e lavoratori autonomi.

Le domande presentate sono 1.208.085: quasi 343.000 riguardano il commercio all’ingrosso e al dettaglio e la riparazione di autoveicoli e motocicli, oltre 164.000 i servizi di alloggio e di ristorazione, 162.000 i lavori di costruzione, mentre superano quota 143.000 le attività manifatturiere, 42.000 le agenzie di viaggio, 40.000 il trasporto e magazzinaggio, più di 35.000 le attività immobiliari.

Per quanto riguarda la suddivisione geografica, si registra omogeneità sul territorio nazionale: circa 207.000 domande provengono dalla Lombardia, a cui seguono la Campania (più 110.000), il Veneto (circa 106.000) e il Lazio (poco più 105.000).

Le domande possono essere inviate fino al 13 agosto.

Maggiori dettagli nella nostra scheda QUI.

(Fonte: pmi.it)