Sono stati 22 gli infortuni mortali in provincia di Brescia lo scorso anno; 11 da gennaio 2019 ad ora. Quanto alle denunce di infortunio, esse sono state 16.500 nel 2018, circa un migliaio in più rispetto al 2017.
Sono dati che, da soli, bastano a delineare un quadro a dir poco allarmante e a richiamare gli attori coinvolti ad un maggiore pragmatismo, per mettere in campo soluzioni concrete.
E’ con questo spirito che ieri, presso la sede cittadina di AIB in Via Cefalonia, si sono incontrati i dirigenti dell’associazione e le parti sociali, segnatamente CGIL, CISL e UIL.
Ne è emerso un obiettivo comune: predisporre un piano straordinario che ponga un freno a quello che è stato definito un “bollettino di guerra”.
Quanto alle strategie da mettere in campo, ci si è soffermati in primo luogo sulla formazione, evidenziando la necessità di un approccio nuovo che tenga conto dei rapidi mutamenti del mondo del lavoro e che dia ai lavoratori strumenti concreti per affrontare le emergenze, ma anche la quotidianità.
Si è inoltre sottolineato come la conoscenza in tempo reale delle dinamiche e delle cause che stanno dietro a ciascun infortunio costituirebbe uno strumento prezioso per adeguare i contenuti e le modalità formative e per rivedere le strategie di prevenzione.
Le parti convenute in AIB hanno deciso di dare vita a un tavolo di lavoro specifico sulla sicurezza, che parta dalla formazione e informazione continua e dalla sensibilizzazione delle aziende per giungere alla proposta di metodologie utili a ridurre il numero degli infortuni.
Non si esclude di coinvolgere altri attori, quali INAIL, ATS e Università.
(Fonte: Giornale di Brescia)