Il VII Rapporto nazionale Fondimpresa: sfide e disparità nella formazione continua durante la transizione digitale ed ecologica

Data pubblicazione: 14/07/2023

Nel 2021 registrati 90 milioni di stanziamenti e 272 milioni di spese approvate

La formazione continua sta crescendo ed è diventata strategica per affrontare le sfide della transizione digitale ed ecologica, ma persistono ancora molte disparità. I dati confermano l’importanza di Fondimpresa nel promuovere lo sviluppo delle competenze. Durante la presentazione del VII Rapporto nazionale Fondimpresa, tenutasi presso la Luiss Business School a Roma, sono emersi i seguenti dati fondamentali:

  • Stanziamenti di 90 milioni di euro e spesa approvata di 272 milioni di euro nel 2021.
  • Approvazione di 21.400 piani formativi tramite il “conto formazione” (riservato alle grandi aziende aderenti) e 513 piani tramite il “conto di sistema” (canale di finanziamento solidale dedicato alle PMI).
  • Nel “conto formazione” le regioni settentrionali e le aziende medie e grandi hanno un peso maggiore, mentre il “conto di sistema” contribuisce a un parziale riequilibrio favorendo il Sud e le piccole imprese. Il settore manifatturiero prevale.
  • Nel 2021 si è ridotto lo squilibrio regionale, ma persiste. Si registra un aumento (+1,3%) delle aziende aderenti, di cui il 64% sono microimprese, e un aumento (+1,8%) dei lavoratori, che raggiungono quasi 5 milioni. Crescono anche le unità produttive coinvolte (+10%) e i lavoratori che hanno svolto almeno un’ora di formazione (da 465.206 a 612.580).
  • Tra le criticità si segnalano il gender gap e le “aziende silenziose”: il 55% delle aziende aderenti non ha svolto attività di formazione.

Durante l’evento, il presidente della Luiss Business School, Luigi Abete, ha sottolineato l’importanza di un fondo paritetico come Fondimpresa, che rappresenta un “patrimonio nel processo evolutivo di una società democratica, pluralista e policentrica“.

Aurelio Regina, presidente di Fondimpresa, ha dichiarato che le competenze rappresentano un “patrimonio del lavoratore e un ascensore sociale” durante la svolta storica delle due transizioni digitale ed ecologica che rivoluzioneranno l’economia e la società.

Durante una tavola rotonda, sono state evidenziate le criticità riguardanti i ritardi nelle competenze legate al digitale e all’ambito ecologico, nonché la necessità di valutare l’impatto effettivo della formazione.

Hanno partecipato all’evento Giorgio Alleva (La Sapienza di Roma), il sociologo Nadio Delai, la giuslavorista Lucia Valente, Francesco Seghezzi (presidente di Adapt), Francesco Sinopoli (presidente della Fondazione Giuseppe Di Vittorio) e il presidente di Eures, Fabio Piacenti.