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Nel 2024 lo Spisal ha controllato 577 cantieri: il 40% presentava irregolarità. Crescono anche le malattie professionali.

Secondo la direttrice Dolci «manca la cultura della sicurezza»

Nel 2024, nella provincia di Verona, su 577 cantieri edili ispezionati dallo Spisal, il 40% è risultato irregolare. Lo evidenzia Stefania Dolci, direttrice facente funzione dello Spisal dell’Ulss 9, sottolineando come la mancanza di una diffusa cultura della sicurezza continui a rappresentare un fattore critico.

Oltre all’edilizia, le verifiche hanno riguardato anche 274 aziende (33% irregolari) e 163 aziende agricole (21% non in regola), con l’emissione di 18 provvedimenti di sospensione dell’attività. Parallelamente, è aumentato il numero delle malattie professionali: da 816 nel 2023 a 981 nel 2024, con una prevalenza di patologie muscolo-scheletriche e un incremento di casi legati all’esposizione a sostanze nocive, come l’amianto e le polveri di legno.

Sul fronte degli infortuni mortali, il 2024 ha registrato 19 decessi, in calo rispetto ai 31 del 2023, ma resta costante il numero di morti in agricoltura.

Il contesto produttivo provinciale, costituito per il 95% da microimprese con meno di 10 addetti, presenta spesso tecnologie datate e difficoltà nell’adozione di misure di prevenzione adeguate. Da qui la necessità – secondo Dolci – di rafforzare la rete tra enti, promuovere la formazione obbligatoria dei datori di lavoro prevista dal nuovo accordo Stato-Regioni, e coinvolgere attivamente anche le scuole in percorsi educativi sul tema.

Lo Spisal ha avviato inoltre un nuovo modello di intervento, il Piano mirato di prevenzione (Pmp), che integra attività di vigilanza e assistenza per aumentare la consapevolezza delle imprese sui rischi e sulle conseguenze del mancato rispetto delle norme. Negli ultimi anni sono stati finanziati 62 progetti aziendali.

Per il futuro, gli obiettivi sono chiari: intensificare le ispezioni nei settori a rischio, ampliare i Pmp, consolidare le sinergie con associazioni di categoria e parti sociali e migliorare la disponibilità di strumenti informativi pubblici, come i manuali sulla sicurezza pubblicati online.

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