La transizione verso l’era 5.0 ha portato le imprese a cercare sempre più profili specialistici, abbracciando figure con competenze digitali da applicare a vari processi aziendali. Circa il 94% delle assunzioni richiede un portafoglio di competenze digitali, coinvolgendo figure come analisti e progettisti di software, ingegneri elettronici e delle telecomunicazioni, ingegneri energetici e meccanici.
Tra le figure tecniche di spicco, programmatori, tecnici web e esperti in applicazioni sono fortemente richiesti. Le competenze legate all’intelligenza artificiale sono fondamentali per il 61% delle assunzioni in ruoli di alto profilo. Nonostante il crescente interesse nell’Industria 5.0, il mismatch rappresenta ancora un freno, con tempi medi di ricerca che superano i 4 mesi per ruoli come tecnico programmatore, analista e progettista di software.
Parallelamente, la rivoluzione green è in corso, e le aziende sono alla ricerca di competenze legate al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Il 41,8% delle assunzioni richiede competenze green, con una rilevanza particolare in settori come produzione alimentare, costruzioni civili, gestione di cantieri edili e sicurezza sul lavoro.
Per i tecnici della filiera agroindustriale, competenze green includono la conoscenza delle tecniche di riciclaggio, gestione degli scarti alimentari, commercializzazione di prodotti biologici e adesione alle direttive aziendali sul risparmio energetico. Nel settore delle costruzioni, le competenze green riguardano il fotovoltaico, le energie rinnovabili, la normativa edilizia sul risparmio energetico, la progettazione a basso impatto energetico e l’utilizzo di tecnologie avanzate come la domotica.
Sebbene le imprese italiane stiano investendo nella doppia transizione digitale e green, il reperimento di personale specializzato è una sfida crescente. Le aziende più strutturate stanno adottando percorsi di formazione mirati o intra-aziendali, mentre le realtà più piccole affrontano maggiori difficoltà, che talvolta rallentano o impediscono i programmi di crescita e nuovi investimenti. Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, sottolinea l’importanza di affrontare queste sfide per garantire una transizione fluida verso un futuro tecnologicamente avanzato e sostenibile.
Fonte: VeneziePost