Formazione in realtà virtuale

Un’esperienza immersiva, che sfrutta le enormi potenzialità mutuate dalle simulazioni aerospaziali e militari. È la formazione in realtà virtuale proposta da SAEF, primo ente formativo in Italia ad applicare sistematicamente questa tipologia di erogazione ad un corso “obbligatorio”, ovvero la prova di evacuazione legata al corso antincendio previsto dal decreto 81/2008 in materia di sicurezza sul luogo di lavoro.

Basata sull’utilizzo della realtà virtuale, fa leva su tecnologie che permettono soluzioni di simulazione e training, in passato riservate esclusivamente agli astronauti e ai piloti. Ora non più. Grazie a un semplice visore e alla costruzione di un background virtuale, c’è la possibilità di immergersi letteralmente in un ambiente a rischio e decidere cosa fare, come agire, che scelte intraprendere. E da un visore alla realtà il passo è breve.

Per quali corsi trova applicazione?

Come funziona la realtà aumentata? La tecnologia al servizio della formazione

La soluzione tecnologica adottata da SAEF per questa tipologia di corsi si basa sulle esperienze più moderne e innovative: lo strumento sono visori di realtà virtuale (Samsung GEAR VR) nei quali viene installata una applicazione di formazione immersiva.

Non solo: per aumentare l’aderenza a una situazione reale di rischio, grazie all’utilizzo di semplici cuffie, viene ricreato anche l’ambiente sonoro di un incendio e di un accadimento di emergenza, perché proprio il grande disturbo legato alla confusione è spesso l’elemento che può condizionare la scelta di un’azione anziché un’altra. E per poter esplorare l’ambiente a 360 gradi gli utenti dei corsi vengono fatti sedere su seggiole girevoli a base fissa, così da potersi destreggiare, con pochi e semplici movimenti del corpo.

Come avviene una simulazione immersiva in realtà virtuale

Per simulazione immersiva si intende il modulo che compone il corso erogato in realtà virtuale. La realtà virtuale, quindi, rappresenta la tecnologia con la quale i moduli vengono realizzati, ovvero lo strumento di erogazione.

Alla base di questa tecnologia ci sono video, fotografie a 360 gradi, modelli ed effetti in tre dimensioni. Ma la simulazione è composta non soltanto dalla proiezione in un mondo virtuale (molto vicino ad un incendio vero e proprio), ma anche dalla possibilità di interagire per mettere in atto azioni adeguate alla gestione della situazione.

Si tratta di un elemento molto importante: non si subisce da spettatori come in un cinema, ma si ricopre un ruolo attivo, a scopo didattico, formativo e esercitativo. Tale interazione avviene grazie ad un’interfaccia a controllo oculare: basta fissare con lo sguardo sui punti attivi che appaiono nel visore per far scattare le relative azioni. Il tutto in forma molto semplice e intuitiva.

Per approcciare il sistema e la tecnologia, all’utente è richiesto di svolgere un mini test di navigazione prima di avviare la simulazione vera e propria.

Il valore della realtà virtuale applicata alla formazione dei lavoratori

Tutto ruota attorno ad un principio. Gli anglosassoni lo chiamano il “learning by doing” traduzione di “imparare facendo“. Soprattutto nel caso di situazioni limite come quelle di un’emergenza in un luogo (di lavoro o altro), di un incendio, di uno scoppio o di una esplosione, la teoria sul cosa fare potrebbe non essere sufficiente.

Proprio perché nelle scelte della persona intervengono moltissime variabili legate alla confusione, all’emozione, alla paura, alla non famigliarità con una situazione di rischio. Ecco perché il provare materialmente con un simulatore che proietta in un ambiente molto simile a quello reale, può essere utile per imparare come agire in una simile situazione.

E non è finita: la multisensorialità dell’esperienza che permette di coinvolgere vista, udito, movimento corporeo fa in modo che l’esperienza vissuta dal fruitore rimanga fortemente e a lungo impressa, così da avere un’elevata efficacia dal punto di vista dell’apprendimento. La curva dell’attenzione viene sollecitata al punto di essere innalzata come nel caso di un gioco, anche se si tratta di un “gioco serio”.

La rosa di applicazione della realtà virtuale in ambito formativo

La simulazione di un incendio in realtà virtuale di SAEF, introdotta da maggio 2017, è il primo caso in assoluto in Italia di applicazione di questa tecnologia innovativa non solo a livello sperimentale o di comunicazione, ma sistematicamente all’interno di corsi strutturati.

SAEF offre oggi questa modalità in realtà virtuale non solo ai partecipanti ai suoi corsi, ma anche su richiesta ad aziende ed enti di formazione, con forme di personalizzazione del format e, se necessario, del contenuto.

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