Valutazione dell’esposizione a Campi elettromagnetici

Capo IV Titolo VIII D.Lgs. 81/08

I campi elettromagnetici (CEM) sono definiti dal D. Lgs 81/08 come “campi magnetici statici e campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici variabili nel tempo, di frequenza inferiore o pari a 300 GHz”.

Il D.Lgs. 81/08 dedica infatti tutto il Capo IV (Titolo VIII) alla “Protezione dei lavoratori dai rischi di esposizione a campi elettromagnetici“. Nel corso degli anni si sono susseguiti una serie di aggiornamenti normativi come il D.Lgs. n. 159 del 1° agosto 2016 e le norme tecniche di riferimento per quanto riguarda misura e valutazione dei campi elettromagnetici e le procedure di valutazione all’esposizione.

La valutazione dei rischi da CEM permette di comprendere l’entità dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori derivanti dagli effetti nocivi di tali campi.

Gli effetti possono essere diretti o indiretti, e le normative si pongono l’obiettivo di proteggere la persona da entrambi. I primi sono quelli immediatamente riscontrabili, e che possono provocare ad esempio nausea, riscaldamento del corpo (o parti di esso), effetti su nervi, muscoli o organi sensoriali. Gli effetti indiretti, invece, insorgono a livelli espositivi più bassi e riguardano, ad esempio:

  • interferenze con dispositivi elettronici impiantati passivi (protesi, piastre di metallo, ecc.) o attivi (come pacemaker o defibrillatori impiantati);
  • interferenze con altre attrezzature e dispositivi medici elettronici;
  • innesco involontario di detonatori, incendi o esplosioni;
  • effetti su schegge metalliche, tatuaggi, body piercing e body art;
  • scosse elettriche o ustioni dovute a correnti di contatto.

Cosa può fare SAEF per te?

I nostri tecnici si occuperanno di valutare l’esposizione a campi elettromagnetici nella tua azienda.

In base ai dati rilevati, andrà stabilito se e quali misure di prevenzione e protezione mettere in atto. Il Datore di Lavoro, infatti, dovrà tenere in considerazione:

  • altri metodi di lavoro che implichino una minore esposizione ai campi elettromagnetici;
  • scelta di attrezzature che emettano campi elettromagnetici di intensità inferiore, a seconda del lavoro da svolgere;
  • misure tecniche per ridurre l’emissione dei campi elettromagnetici, incluso (se necessario) l’uso di dispositivi di sicurezza, schermature o di analoghi meccanismi di protezione della salute;
  • appropriati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro, dei luoghi e delle postazioni;
  • progettazione e struttura dei luoghi e delle postazioni di lavoro;
  • limitazione della durata e dell’intensità dell’esposizione;

I tecnici SAEF saranno quindi a disposizione del Datore di Lavoro per supportarlo nel processo decisionale e di miglioramento.

Successivamente, la valutazione dell’esposizione a campi elettromagnetici dovrà essere aggiornata ogni 4 anni oppure:

  • in occasione di modifiche al processo produttivo;
  • qualora la sorveglianza sanitaria ne ravvisi la necessità;
  • in seguito ad infortuni significativi.

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