Tax credit librerie: chi e quando può richiederlo

Beneficiari del credito d’imposta sono gli esercenti di attività commerciali operanti nel settore della vendita al dettaglio di libri nuovi e usati, come risultante dal Registro delle imprese. Il bonus è riconosciuto fino ad un massimo di 20.000 euro per gli esercenti di librerie indipendenti e di 10.000 euro per gli altri esercenti.

Per effetto del decreto n. 226 firmato dal Ministro della Cultura il 28 giugno 2021, che ha integrato la dotazione ordinaria, le risorse complessivamente a disposizione per il 2021 ammontano a 18.250.000 euro.
Le domande di accesso al credito d’imposta (istituito dalla legge di Bilancio 2018 e disciplinato dal decreto interministeriale n. 215 del 23 aprile 2018) possono essere presentate da esercenti di attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di libri in esercizi specializzati con codice ATECO principale 47.61 o 47.79.1, che:

  • abbiano sede legale nello Spazio Economico Europeo;
  • siano soggetti a tassazione in Italia per effetto della loro residenza fiscale, ovvero per la presenza di una stabile organizzazione in Italia, cui sia riconducibile l’attività commerciale cui sono correlati i benefici;
  • abbiano sviluppato nel corso dell’esercizio finanziario precedente ricavi derivanti da cessione di libri, pari ad almeno il 70% dei ricavi complessivamente dichiarati.

Il credito d’imposta, con riferimento al singolo punto vendita, è parametrato alle seguenti voci:

  • IMU (massimale 3.000 euro);
  • TASI (massimale 500 euro);
  • TARI (massimale 1.500 euro);
  • imposta sulla pubblicità (massimale 1.500 euro);
  • tassa per l’occupazione di suolo pubblico (massimale 1.000 euro);
  • spese per locazione (massimale 8.000 euro, al netto dell’IVA). In tale voce rientrano il pagamento del canone e delle eventuali spese accessorie (ad esempio: spese registrazione contratto, ecc.);
  • spese per mutuo (massimale 3.000 euro). In tale voce rientrano il pagamento della rata di mutuo, per la parte relativa al capitale al netto degli interessi (per acquisto o ristrutturazione) e le eventuali spese accessorie;
  • contributi previdenziali e assistenziali per i dipendenti (massimale 8.000 euro). Sono esclusi i contributi previdenziali INPS pagati dai soci e quelli obbligatori per i titolari di librerie.

Le voci devono riferirsi agli importi dovuti e pagati nell’anno 2021.

Il credito d’imposta è riconosciuto fino ad un massimo di:

  • 20.000 euro per gli esercenti di librerie che non risultano ricomprese in gruppi editoriali dagli stessi direttamente gestite;
  • 10.000 euro per gli altri esercenti.

Con riferimento a ciascun gruppo editoriale che ricomprenda una o più librerie gestite direttamente, il credito d’imposta può essere riconosciuto complessivamente, per ciascun anno, per un importo massimo pari al 2,5% delle risorse disponibili.

(Fonte: Ipsoa)

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