Imprenditrici agricole: fondo perduto e mutui a tasso zero

È quanto possono richiedere le imprenditrici e le imprese a totale o prevalente partecipazione femminile in agricoltura. La misura “Più Impresa” gestita da Ismea, inizialmente riservata alle sole imprese giovanili, è stata estesa a tutte le imprese femminili, indipendentemente dall’età.
La misura è dedicata ai giovani e alle donne che intendono subentrare nella conduzione di un’azienda agricola o che sono già attivi in agricoltura da almeno due anni e intendono migliorare la competitività della loro impresa.
L’agevolazione è operativa su tutto il territorio nazionale.

Possono accedere alla misura le micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 41 anni non compiuti ovvero, grazie alla novità recentemente introdotta, da donne. In caso di subentro, possono accedere ai fondi le imprese agricole costituite da non più di sei mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana.

La maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione in capo ai giovani ovvero donne, ove non presente al momento della presentazione della domanda, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni. In caso di ampliamento, rientrano le imprese agricole attive da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane.
La maggioranza numerica dei soci e delle quote di partecipazione in capo ai giovani ovvero donne, ove non presente al momento della presentazione della domanda, deve sussistere alla data di ammissione alle agevolazioni.

Sono ammissibili all’agevolazione gli investimenti fino a 1,5 milioni relativi a progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo. Nello specifico, sono agevolabili le spese per lo studio di fattibilità, le opere agronomiche, le opere edilizie e gli oneri per il rilascio della concessione, nonché le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli. L’acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali.

La potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non dovrà essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell’azienda agricola oggetto dell’intervento.

Le imprese possono ottenere un mutuo agevolato, a tasso zero, per un importo non superiore al 60% delle spese ammissibili. La misura prevede un mix con un contributo a fondo perduto, per un importo non superiore al 35% delle spese ammissibili. Per le attività di agriturismo e le altre attività di diversificazione del reddito agricolo saranno concesse agevolazioni in regime “de minimis” nel limite massimo di 200.000 euro.

Le spese effettuate dovranno essere rendicontate per stato avanzamento lavori (al fine di ottenere l’erogazione delle corrispondenti quote di agevolazioni).

(Fonte: Il Sole 24 Ore)

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