Commercialisti: “insufficienti gli adempimenti per la conformità al GDPR”. Arriva la check-list gratuita a favore degli ordini locali

Data pubblicazione: 27/07/2022

Una check-list gratuita a favore dei commercialisti per adempiere alla normativa sulla protezione dei dati personali, si è resa necessaria per via di “un livello insufficiente di adeguamento alla normativa da parte degli ordini territoriali“. È quanto si appresta a mettere a disposizione il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (Cndcec), secondo quanto riportato nell’informativa n. 62/2022 pubblicata il 13 luglio 2022, con riferimento agli adempimenti in materia di Privacy previsti dal GDPR.

In virtù di quanto previsto dal Regolamento Ue 2016/679 sulla protezione dei dati personali, gli ordini professionali sono tenuti a implementare i presìdi e le misure organizzative atte tra altre finalità, a tutelare i dati relativi agli iscritti negli albi“, si legge nell’introduzione dell’informativa del Cndcec. “Ad oggi, riscontra generalmente un livello insufficiente di adeguamento alla normativa privacy da parte degli ordini territoriali, in ragione delle difficoltà legate alla esiguità delle risorse umane disponibili e ai crescenti oneri di compliance da sostenere“.

Su questi presupposti e preso atto di tale situazione, il Cndcec offrirà gratuitamente il proprio supporto agli ordini territoriali attraverso la predisposizione di check list per l’individuazione e la classificazione dei dati, delle attività di trattamento e delle finalità perseguite, nonché mediante apposita formazione finalizzata al corretto adempimento degli obblighi imposti dal Gdpr. I supporti menzionati sono in via di elaborazione da apposito gruppo di lavoro che abbiamo costituito in questi giorni e a breve provvederemo a fornire utili dettagli in merito“, fanno sapere dal Consiglio nazionale.

L’iniziativa del Cndcec interviene su una problematica riscontrata da più di una categoria professionale, ovvero la difficoltà a implementare le nuove norme legate alla privacy negli ordini locali.

Un problema particolarmente sentito dai liberi professionisti come commercialisti, avvocati, notai e consulenti del lavoro.

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Fonte: Federprivacy