44 miliardi di euro per la ricapitalizzazione delle grandi imprese

Data pubblicazione: 02/10/2020

La Commissione europea ha approvato un regime italiano con una dotazione di bilancio complessiva di 44 miliardi di euro destinato a sostenere le grandi imprese colpite dalla pandemia di coronavirus. Il regime si articola in quattro misure, che sono state approvate ai sensi del quadro temporaneo in materia di aiuti di Stato. Il sostegno è da realizzare attraverso strumenti di ricapitalizzazione, in particolare strumenti di capitale e strumenti ibridi di capitale (obbligazioni convertibili e debiti subordinati) al fine di sostenere la solvibilità di un’ampia gamma di imprese aiutandole a garantire il proseguimento delle loro attività e a sostenere l’occupazione.

Le misure previste dal regime consistono in:

  • conferimenti in capitale;
  • obbligazioni obbligatoriamente convertibili;
  • obbligazioni convertibili, su richiesta del beneficiario o dell’obbligazionista;
  • debiti subordinati.

Le quattro misure sono amministrate da “Patrimonio Rilancio”, una società veicolo ad hoc.

La Commissione ha constatato che il regime notificato dalle autorità italiane è compatibile con le condizioni previste dal quadro temporaneo ed è necessario, opportuno e proporzionato a quanto necessario per porre rimedio al grave turbamento dell’economia di uno Stato membro in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del TFUE.

Per quanto riguarda le misure di ricapitalizzazione, è previsto che:

  • il sostegno sia messo a disposizione delle imprese se risulta necessario per il mantenimento delle attività, se non è disponibile nessun’altra soluzione adeguata e se è nell’interesse comune intervenire;
  • il sostegno si limiti all’importo necessario per garantire la sostenibilità dei beneficiari e non vada al di là del ripristino della struttura patrimoniale precedente la pandemia di coronavirus;
  • il regime preveda una remunerazione adeguata per lo Stato;
  • le condizioni che governano le misure incentivino i beneficiari e/o i loro proprietari a rimborsare il sostegno quanto prima possibile.

La Commissione comunica inoltre che sono in atto misure di salvaguardia al fine di garantire che i beneficiari non usufruiscano indebitamente degli aiuti di Stato a scapito della concorrenza leale nei mercati interni, prevedendo ad esempio il divieto di acquisizioni, per evitare espansioni commerciali aggressive. Allo stesso scopo, gli aiuti a favore di un’impresa che dovessero essere superiori alla soglia di 250 milioni di euro, dovranno essere notificati separatamente e valutati individualmente.

Per quanto riguarda gli aiuti sotto forma di strumenti di debito subordinato, è stabilito che gli stessi:

  • non debbano superare i limiti relativi al fatturato e alle spese salariali dei beneficiari previsti dal quadro temporaneo;
  • possano essere concessi soltanto entro la fine del 2020.

Inoltre, sono ammissibili all’aiuto nell’ambito di questo regime solo le imprese che non erano considerate in difficoltà al 31 dicembre 2019.

(Fonte: IPSOA)