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Patti territoriali per lo sviluppo dei territori montani lombardi

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Gli obiettivi delle politiche a favore dei territori montani del Programma Regionale di Sviluppo della XI legislatura includono: contrasto allo spopolamento; governance per l’attrattività della montagna; attuazione della strategia “aree interne”; investimento sui territori dei proventi derivanti dallo sfruttamento delle risorse naturali prodotte in loco; azioni che riescano a coniugare la tutela del paesaggio montano con la presenza dell’uomo e delle sue attività; attenzione al superamento del digital divide in aree montane; sviluppo e rinnovamento dei sentieri di collegamento e di passaggio tra le valli con creazione di luoghi di accoglienza/ristoro/pernotto; modalità di promozione e di fruizione turistica, in chiave sostenibile, del territorio.

Attraverso i Patti territoriali promossi da comuni e comunità montane, si potranno rilanciare i comprensori sciistici esistenti con un programma di interventi su infrastrutture e servizi che coinvolgano i sistemi economici locali, con riferimento ai giochi Olimpici invernali 2026.

I Patti territoriali sono accordi sottoscritti tra comuni, comunità montane, Provincie ed eventualmente, la Regione, con il concorso delle parti sociali e di altri soggetti pubblici o privati appartenenti a una certa area geografica per le finalità e con gli obiettivi sopra richiamati.

Gli enti territoriali e/o i soggetti pubblici che intendono proporre l’adesione di Regione Lombardia a un Patto Territoriale devono presentare la proposta alla Giunta Regionale.

Caratteristiche dei Patti Territoriali:

  • i Patti Territoriali riguardano esclusivamente i territori dei comuni inclusi nelle zone omogenee delimitate ai sensi dell’articolo 2 della legge regionale 19 del 2008;
  • i Patti Territoriali sono promossi e sottoscritti da enti locali o da altri soggetti pubblici;
  • la sottoscrizione del Patto vincola i soggetti sottoscrittori al rispetto degli specifici impegni e degli obblighi assunti per la realizzazione degli interventi di rispettiva competenza;
  • il Patto Territoriale, su richiesta degli enti locali territorialmente interessati, può prevedere un ruolo di coordinamento da parte della Regione stessa; diversamente le funzioni di coordinamento sono svolte dal capofila della proposta di Patto Territoriale.

I Patti Territoriali dovranno prevedere:

  • obiettivi di sviluppo locale: il Patto Territoriale proposto dovrà assicurare una gestione efficiente coordinata e sinergica delle risorse naturali e delle infrastrutture di interesse pubblico e generali con le conseguenti ricadute in termini di occupazione e sviluppo economico e sociale;
  • tipologie di interventi: le azioni e gli interventi individuati, finalizzati a riqualificare e potenziare il patrimonio impiantistico e l’offerta turistico-sportiva nei territori montani, dovranno essere coerenti con l’ambito specifico previsto dalla l.r 40/2017 (“promozione e sviluppo economico, ambientale e sociale dei territori montani su cui si trovano impianti di risalita e infrastrutture connesse e funzionali al relativo servizio, in relazione all’interesse pubblico, all’efficiente gestione delle predette infrastrutture e ai benefici derivanti alle economie locali dalla loro ottimale funzionalità”).

Il Patto Territoriale deve prevedere quale soggetto (pubblico o privato) procederà alla realizzazione degli interventi, nel rispetto delle procedure di evidenza pubblica previste dalla normativa statale ed europea in tema di contratti pubblici.

Gli interventi previsti dovranno avere caratteristiche di sostenibilità ambientale (risparmio energetico, contenimento di consumo di risorse idriche e di consumo di suolo), sostenibilità sociale (promuovendo progetti che sviluppino un turismo inclusivo, rendendo accessibili impianti di risalita, strutture ricettive, servizi ed infrastrutture, migliorando la qualità della vita di tutti i cittadini), sostenibilità economica (il Patto Territoriale dovrà essere accompagnato da un Piano Economico Finanziario pluriennale relativo agli interventi previsti).

Verificato l’esito positivo dell’istruttoria, con particolare riferimento alla sostenibilità economica e finanziaria della proposta in rapporto alle disponibilità del Bilancio regionale, la Giunta Regionale delibera circa l’adesione di Regione Lombardia al Patto Territoriale proposto.
Entro i successivi 90 giorni si procede con l’articolazione definitiva del Patto Territoriale per l’approvazione e successiva sottoscrizione del relativo schema da parte delle Regione e degli altri enti interessati. 

Contestualmente la Giunta Regionale definisce l’entità e le modalità per il riconoscimento dell’eventuale sostegno regionale a copertura del piano finanziario del Patto medesimo.
I contributi possono configurarsi come:

  • attivazione di finanziamenti a restituzione;
  • affidamento, da parte della Giunta, della gestione dello sviluppo locale e/o della realizzazione di nuove infrastrutture/ammodernamento di quelle esistenti a una società a partecipazione regionale già costituita;
  • contributi a fondo perduto.

Riferimento di legge: L.R. Lomb. 40/2017 art. 2

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